CENTRI ESTIVI LA STORGA 2024

CENTRI ESTIVI LA STORGA 2023

CENTRI ESTIVI LA STORGA 2022

Anche quest’anno è stata una grande ma proprio grande ESTATE!!!

Grazie a tutti i bambini che sono stati alla Storga e ai genitori che hanno creduto in noi.

Rudi, Marco, Gian Pietro, Angela, Remo, Andrea, Angela, Licia, Giulia, Prosciutto, Cristina…

CENTRI ESTIVI LA STORGA 2021

Restate allo Storga 2021

L’estate appena trascorsa è stata una vera sorpresa. Per noi, per i bambini, per i genitori, persino per gli avventori abituali del Parco che trovavano improvvisamente pieni i sentieri di ragazzi a caccia di qualsiasi cosa.

Per la prima volta, la Cooperativa Comunica ha organizzato l’intera estate in Camp naturalistici, in aggiunta a quelli già avviati nelle altre sedi, che si sono svolti al Parco della Storga dal primo all’ultimo giorno di vacanze scolastiche.

I ragazzi, che arrivavano dalle 7.30 del mattino, ancora mezzi addormentati ma con lo sguardo di chi non vede l’ora di scoprire cosa gli riserva il giorno, trascorrevano le giornate nel Parco, accompagnati dallo stormire del Grande Olmo, custode di tante storie raccontate alla sua ombra tra mille occhi attenti.

Era sempre prevista una passeggiata, durante la quale i bambini avevano il difficile compito di scegliere cosa avrebbero voluto imparare una volta tornati al campo: da quale albero veniva la foglia che li aveva attirati? Quello che avevano in mano era una piuma di? E quell’ala traslucente trovata sul sentiero a chi era appartenuta?

Ci sono state rivolte davvero milioni di domande, e abbiamo appreso con un sorriso che è proprio vero che non si può dire di conoscere qualcosa finché non è passata sotto agli occhi di un bambino.

I bambini ci hanno dimostrato che la Natura è un richiamo atavico, che noi abbiamo bisogno di muoverci in essa, di arrampicarci sugli alberi, di seguire le tracce degli animali selvatici. Di stare vicino all’acqua, che ci appartiene come noi apparteniamo a lei.

Abbiamo cercato di condividere le conoscenze naturalistiche con i nostri giovani ospiti, suscitando in loro la curiosità per l’ambiente, e siamo stati ripagati ampiamente: la loro vista d’aquila ci ha permesso spesso di notare scene che ci saremmo altrimenti persi: una cetonia aurata nascosta tra l’erba, una rana di Lataste acquattata tra le canne palustri, una volta, persino, l’esuvia di un biacco, completa e perfetta dagli occhi fino all’ultima squama lucente (ribattezzata la pelle del serpente ed esposta in bella vista nel nostro museo).

I nostri migliori educatori hanno messo a servizio le loro abilità per far realizzare ai ragazzi un “taccuino del naturalista”, nel quale registrare nomi degli alberi, frottage delle foglie, note e curiosità riguardo a quella pianta specifica, corredando il taccuino di copertina rigida decorata a tema.

Abbiamo imparato anche “noi grandi” tante cose nuove dai ragazzi: che se prendiamo in braccio troppi bambini ci viene la vecchiaia, che il Nord è a Ovest e che le ghiande vengono dal ghiando. Che si possono pescare trote che pesano tre chilometri, che gli alberi possono risorgere e che le zanzare servono perché impollinano i fiori del caffè.

Ci siamo divertiti, tanto, e non vediamo l’ora di rifarlo.

Rudi, Gian Pietro, Marco, Angela, Angela, Ilaria, Ilaria, Francesca, Licia e Giulia.

CENTRI ESTIVI LA STORGA 2020

Fu così che cominciò quest’avventura: Rudi Piz ottenne la concessione. L’idea era di portare i bambini in un posto bellissimo e vicino, in provincia, in comune di Treviso.  Il primo luogo nella in lista era il parco della Storga, quel posto –incredibilmente- c’era ancora.

Non si trattava qui di far scoprire la meraviglia esistente in ogni cortile di scuola. Sfida magnifica di certo, ma alquanto abusata e solita (quanta esperienza fatta in tanti anni!).  Qui si tratta di entrare davvero in una meraviglia! Dove provare ad essere una vera guida ambientale, il migliore tra gli accompagnatori.

Fragole, sambuco e nocciole, 64 ettari inestimabili. Educatori ambientali in ambiente e bambini di tutte le età.

Noi siamo natura e dopo tanto confino, tanto isolamento, siamo nella natura. Come la panna nella torta. La natura si manifesta attraverso di noi come uno specchio, trapassa da tutti gli angoli visuali, e come un prisma attraversato dalla luce mostra un disegno geometrico colorato. Noi facciamo notare i dettagli, raccontiamo le curiosità, spieghiamo gli abbozzi del sistema.

Costruiamo cose umane con gli elementi del paesaggio, per gratificare, confortare i bambini che ne sono parte. Instilliamo loro il rispetto e il senso di fragilità dei piccoli esseri e delle loro calibrate necessità.

Elaboriamo fantasie su quanto vediamo e sappiamo, ci confrontiamo. Non una goccia vada sprecata! Dal senso delle parole al senso di nominare le cose. Dai passi che diventano percorso e conoscenza del medio-ambiente.

Nel nostro Centro Estivo, decisamente sui generis rispetto agli altri, è stato dato ampio spazio alla creatività, alla fantasia applicate alla natura: spesso i bambini e le bambine costruivano su nostra indicazione artefatti improbabili ma “coinvolgenti” che in qualche modo parlavano di loro. Ecco allora che, regolarmente, quando i genitori passavano a prendere i loro figli, questi ultimi li “costringevano” ad entrare in capanne o attraversare ponti o, addirittura, a cadere in alcune trappole (una per i topi rimarrà leggendaria) costruite dai figli con grande soddisfazione e divertimento per tutti.

Un maggior coinvolgimento in questo senso dei genitori ha un grande valore.

Da parte nostra, vivendo immersi nella natura abbiamo potuto ampliare il dialogo con i bambini, facendoli parlare, cosa che non si fa sempre in maniera ordinata e continuativa. La situazione di disagio causata dal virus ha imposto una riflessione: si parla tanto dei bambini ma non li si lascia parlare. Ecco, ascoltando e talvolta stimolando la conversazione, ascoltando i bambini e cos’hanno da dire si scopre il loro punto di vista anche rispetto ad una situazione grave com’è quella del COVID.

Si scopre facilmente quanto loro abbiano una grande voglia e capacità di adattamento alle nuove situazioni. Qui hanno dimostrato di sapersi reinventare e trasformare: ad esempio l’attività di disegno è diventata qualcosa di molto importante, una specie di cantiere di progetti e anche di creazioni fantastiche che, in tanti casi, ci hanno fatto molta compagnia.

E così anche i bambini più chiusi ed impegnati in attività individuali sono stati capaci di partecipare ad una scoperta fantastica collettiva.

Rudi, Marco, Gian Pietro, Lorenzo.

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