Nome scientifico: Alcedo atthis   Nome dialettale: Piombìn

DESCRIZIONE

Inconfondibile freccia d’un azzurro smagliante con le parti inferiori di un aranci rugginoso, così come le guance che poi sfumano in una macchia bianca. Il mantello è picchiettato di macchie biancastre. Il becco è lungo e robusto ed appare proprio come un dardo. Il maschio ha un colore più brillante rispetto alla femmina che, pur portando la stessa livrea, la presenta in maniera più opaca. Questo fiore volante pesa ca. 40 g. ed ha una lunghezza non superiore ai 18 cm.

COMPORTAMENTO

Specie solitaria, lo troviamo vicino a corsi d’acqua di risorgiva, fiumi, fossi con acque pulite, ma anche stagni e piccoli laghi. Passa lente ore sul posatoio prescelto (in genere un ramo proteso sopra le acque) in attesa della preda da catturare. Costruisce il nido sulle sponde erose dei fiumi. Il nido consiste in una galleria che culmina con una piccola “stanza” dove vengono deposte le uova (da 4 a 6).

ALIMENTAZIONE

Si ciba esclusivamente di pesci, anche di dimensioni rilevanti, che pesca tuffandosi nell’acqua. Non disdegna anche piccoli crostacei.

ZONA DI AVVISTAMENTO AL PARCO DELLA STORGA

Nel medio corso della Storga, con dei posatoi fissi che adopera nel corso della giornata.

CURIOSITÀ

Il suo nome scientifico è di diretta discendenza mitologica: Atthis da Attide personaggio mitologico, amica di Saffo la poetessa e Alcedo, da Alcione, figlia di Eolo nella mitologia greca, e suo marito Ceice i quali, per la loro felicità trovarono la loro reincarnazione nel Martin pescatore.